Dopo tante parole, tanti scritti, tanti pensieri ho ritrovato la semplice potenza del teatro.
Un giardino segreto nel cuore della città che custodisce le memorie contadine, gli alberi antichi, il prato, la bella accoglienza dell’organizzazione, dei padroni di casa, dei tecnici; la magia di una sera d’estate con l’aria leggera e la luna birichina, una famiglia di tacchini con la mamma in spolvero che ha dialogato con noi durante le prove per addormentarsi poi con i suoi pulcinoni a due metri da me, le papere, le cicale, che hanno smesso di frinire proprio al momento giusto per dare spazio al silenzio. Le parole di Shakespeare e il pubblico attento, partecipe, entusiasta mi hanno aiutato nel volo tra lande e castelli, palazzi e giardini, guerre, intrighi, incantamenti e le infinite sfumature dell’animo umano. Ci dispiace per tutti coloro che non sono potuti entrare, sperando di ritrovarci presto insieme raccolti intorno a questo fuoco, fonte, luce, che sono il teatro e la poesia.
