Piccolo Teatro Studio Melato, Milano
7 novembre 2016
È per me un’occasione di gioia e di gratitudine che rinnova la passione per il nostro lavoro e la fiducia. Accresce coraggio e speranza pur in momenti tanto difficili per l’arte e la cultura. Dedico questo premio a chi ha fatto e fa del teatro uno strumento di conoscenza, trasformazione, libertà di sguardo e pensiero, comprensione delle differenze, vicinanza e mistero. (Elena Bucci)
Si è svolta la cerimonia di premiazione della XXXI edizione del Premio Teatrale Eleonora Duse nella splendida cornice del Piccolo Teatro Studio Melato.
L'importante riconoscimento, patrocinato e organizzato da Banca Popolare Commercio e Industria (Gruppo UBI Banca), è stato ideato nel 1986, ed è l'unico premio italiano riservato all'attrice di teatro che si è distinta particolarmente nel corso della stagione di prosa in uno o più spettacoli in Italia o all'estero. La manifestazione è realizzata in collaborazione proprio con il Piccolo Teatro di Milano e vede il patrocinio del Comune di Milano ed è un evento Expo in Città.
L'importante riconoscimento, patrocinato e organizzato da Banca Popolare Commercio e Industria (Gruppo UBI Banca), è stato ideato nel 1986, ed è l'unico premio italiano riservato all'attrice di teatro che si è distinta particolarmente nel corso della stagione di prosa in uno o più spettacoli in Italia o all'estero. La manifestazione è realizzata in collaborazione proprio con il Piccolo Teatro di Milano e vede il patrocinio del Comune di Milano ed è un evento Expo in Città.
L'autorevole Giuria, composta da Renato Palazzi - Anna Bandettini - Maria Grazia Gregori - Magda Poli, ha assegnato il prestigioso Premio, per la stagione teatrale 2015/2016, a Elena Bucci. Il suo nome si aggiunge alle attrici premiate nelle precedenti edizioni tra cui Mariangela Melato, Franca Valeri, Ilaria Occhini, Maddalena Crippa, Alida Valli, Anna Proclemer, Milena Vukotic, Rossella Falk, Elisabetta Pozzi, Laura Marinoni, Anna Bonaiuto, Maria Paiato, Federica Fracassi, Galatea Ranzi, Ermanna Montanari, Sonia Bergamasco ed Emma Dante. La Giuria ha inoltre proposto alla premiata una terna di giovani interpreti tra cui scegliere l'attrice emergente: la menzione d'onore è stata attribuita a Sara Putignano.
Per il terzo anno si conferma il "Premio Duse Social": la Giuria ha scelto una terna di attrici da sottoporre alla votazione degli appassionati di teatro sulla pagina facebook di UBI Banca. Le attrici nominate sono state Ambra Angiolini, Lucia Mascino e Federica Santoro. L'attrice più votata è stata Ambra Angiolini vincitrice della terza edizione del "Premio Duse Social".
Per il terzo anno si conferma il "Premio Duse Social": la Giuria ha scelto una terna di attrici da sottoporre alla votazione degli appassionati di teatro sulla pagina facebook di UBI Banca. Le attrici nominate sono state Ambra Angiolini, Lucia Mascino e Federica Santoro. L'attrice più votata è stata Ambra Angiolini vincitrice della terza edizione del "Premio Duse Social".
Motivazione della giuria del premio
È un segno di vitalità del teatro, la
progressiva trasformazione della figura dell'attrice, in una
direzione molto diversa o perfino “infedele” rispetto al modello
del passato, della prima donna, della commediante carismatica, di
colei capace soprattutto di affascinare il pubblico con la propria
personalità. Anche grazie alla “lezione” di una artista come
Eleonora Duse, oggi l'attrice brava e carismatica è colei che ha un
ruolo importante nel cambiamento e nel rinnovamento, dunque tanto più
lontana e assai differente da quella convenzione del passato, meno
regolare, capace di radicare le proprie doti nel minuzioso e talvolta
segreto lavoro di studio e ricerca espressiva, in qualcosa, cioè,
di più astratto, labirintico e indefinibile.
Elena Bucci è una di questi nuovi
talenti. Collocata tra le personalità femminili più notevoli del
nostro teatro, non solo come attrice ma per il complesso della sua
magmatica identità teatrale. Interprete, autrice, regista vanta già
una lunga carriera e interessi diversificati che l'hanno vista
protagonista del teatro barocco e di quello contemporaneo, dalla
Commedia dell'Arte a Ibsen, dal palcoscenico alla regia, dalla
recitazione alla scrittura.
Tanto per cominciare accade con Elena
Bucci di vedere confermata la fertilità di quei territori di confine
che una ventina d'anni fa sembravano solo sperimentazioni e che
invece si sono rivelate un terreno essenziale, centrale
nell'evoluzione del teatro contemporaneo. E per lei quel territorio è
stato segnato dall'incontro con Leo de Berardinis. De Beradinis, con
Carmelo Bene e pochi altri, è stato un autentico “riformatore”
del teatro italiano. Elena ha fatto parte del nucleo storico del suo
Teatro, il Teatro di Leo a Bologna, attrice in tutti i più
importanti spettacoli gli indimenticati Re Lear, Amleto, Tempesta,
Macbeth, Delirio, I giganti della montagna, Novecento e Mille. «Leo
è stato per me un maestro di inquietudine», ha dichiarato una volta
Elena, mostrando co una felice sintesi che l'irrequietezza è
disponibilità alle avventure artistiche, ricerca di quella sincerità
di presenza che esalta la precisione tecnica.
È da quella fondamentale esperienza
che Elena ha fondato, con Marco Sgrosso, altro attore di Leo de
Berardinis, Le Belle Bandiere, la sua compagnia, nata come lei tra
Bologna e Ravenna, in quello spicchio di Romagna dove il legame alla
terra si intreccia con una particolare e sorprendente vivacità
culturale. Non per niente Le Belle Bandiere è stata pensata non solo
come una compagnia ma un Laboratorio permanente che ha portato il il
teatro in spazi abbandonati, ha fatto formazione, ha allargato
l'attenzione ai classici alle scritture originali, diventando in
pochi anni una compagnia importante del nostro teatro, con
collaborazioni anche con teatri pubblici, dal Centro teatrale
Bresciano, al Metastasio di Prato, lo Stabile di Napoli... e ogni
anno spaziando in una vasta drammaturgia. Lunghissimo l'elenco degli
spettacoli prodotti che andrebbe ricordato dove Elena Bucci è stata
attrice e in molti casi regista o co-regista: Gli occhi dei matti
da "L'idiota" di Dostoevskj, Le relazioni pericolose
da Laclos, Macbeth, Hedda Gabler, La locandiera, Antigone,
Svenimenti, Medea, L'amante, Tartufo, La morte e la fanciulla di
Dorfman, Santa Giovanna dei Macelli di
Brecht, Le smanie per la villeggiatura con la compagnia
Diablogues con cui vinse il Premio Eti - Gli olimpici per il Teatro.
Uno in particolare di questi lavori,
forse è quello che più esprime la poetica, la concezione del teatro
di Elena Bucci e Marco Sgrosso, La pazzia di Isabella, dove
ricostruiscono la storia e la vita di Isabella e Francesco Andreini,
attori leggendari della Commedia dell'Arte, da loro vissuti come
antesignani di Eleonora Duse, per come riuscirono a rivoluzionare il
ruolo sociale dell' attore, restituendogli dignità e valore
artistico, portando nel teatro l'uomo e togliendo la maschera.
Quello spettacolo è stato una bella riflessione sulle radici stesse
dell'arte dell'attore, sul senso più profondo della professione,
«sul fascino e sulla forza misteriosi di quel mestiere», per dirla
con le parole di Elena .
Essere attori in modo vivo questo è
quello che caratterizza il suo impegno. E non c'è lavoro che non sia
stato frutto di una questa vocazione, anche quando è messa all'opera
per altri registi: Raoul Ruiz, Mario Martone, Claudio Morganti con
cui fece il progetto Riccardo III, per cui ha vinto il Premio
Ubu come migliore attrice, fino a questi giorni in cui per la regia
di Valter Malosti, è la protagonista di Il giardino dei ciliegi,
del Teatro Stabile di Torino, una Ljuba che, volutamente, tra sospiri
e merletti, ci mostra al meglio lo svuotamento di senso della
coscienza cechoviana. E sempre quest'anno la vedremo in Prima
della pensione di Thomas Bernhard per ERT - Emilia Romagna Teatro
e Le relazioni pericolose per il Centro Teatrale Bresciano.
Se aggiungiamo anche l'impegno nel
teatro musicale specie al Ravenna festival con cui ha a collaborato
in molte edizioni e nel cinema - tra gli altri con Pappi Corsicato
(La voce umana di J. Cocteau) e Luca Guadagnino (A bigger
splash, con Tilda Swinton e Ralph Fiennes) - Elena è l'attrice
poco narcisista, per nulla desiderosa di far trasparire se stessa
dalle figure che interpreta, più legata alla persuasione del gesto,
alla pertinenza nella vocalità, alla costruzione consapevole del
personaggi, in questo vera erede della figura della Duse. E non a
caso è proprio la Duse al centro di uno spettacolo scritto, diretto
e interpretato da Elena che lei stessa considera il suo marchio, il
suo recital-icona. In Non sentire il male, attingendo alle
lettere e alle testimonianze, Elena immagina Eleonora Duse malata,
tra le mani il copione della Figlia di Iorio mentre recita
tutte le parti davanti a Matilde Serao. «Un insolito, toccante
spettacolo tutto interiore, un atto d'amore per l'umanità della
donna al di là del personaggio», scrisse il critico Franco Quadri.
Queste le parole di Elena: «Ho cercato di liberarmi da immagini
indotte, stereotipi affascinanti, tentazioni estetiche e credo di
aver trovato, nel coraggio e nella assoluta libertà di lei, una
forza preziosa nell' accantonare regole e convenzioni. Uno spettacolo
scritto nel corpo, senza retorica, e che come Eleonora, che recitando
guariva dai danni della vita, prova a vedere oltre la materia
necessaria, odiata e amata, del teatro».
29 novembre: in occasione della seduta aperta del consiglio comunale, la
città di Russi tramite la Civica Amministrazione porge il suo saluto
all’attrice Elena Bucci, vincitrice del Premio Eleonora Duse 2016.