un laboratorio di teatro e di scrittura
a cura di Elena Bucci
Mi piace pensare l’arte del teatro non solo come una miscela di linguaggi - danza, canto, parola suonata, uso della luce, della musica, dello spazio, - ma anche come un laboratorio di pensiero e di scrittura. Nel corso della mia esperienza ho creato spesso spettacoli passando dall’improvvisazione alla stesura a tavolino e di nuovo dagli appunti alla loro espressione dal vivo.
Scrivere è sempre stata per me una necessità, ma sono certa che se non ci fosse stato il terrore che accompagna l’avvicinarsi della data del debutto e del confronto con il pubblico, non avrei mai redatto un testo. E sono ormai sicura che ad ogni replica i miei testi continueranno a trasformarsi, cambiando con il mio corpo di attrice autrice e attraverso il contatto con le emozioni del pubblico. È un processo misterioso che non smette di affascinarmi.
In questi incontri dunque, vorrei provare a trasmettere la bellezza e il piacere della pratica dell’improvvisazione e della scrittura per il teatro. Vorrei indagarne la duttilità, la natura multiforme e sorprendente, la trasparenza, la vivida energia. In questi tre giorni di viaggio e di lontananza, mi piacerebbe che scrivessimo lettere mai scritte a persone esistenti o immaginarie e che provassimo a renderle teatro, anche per scoprire quante cose preziose ci si dimentica di sussurrare, per lasciarle nascoste nel rumore bianco del chiacchiericcio quotidiano.