martedì 7 giugno 2016 - Bologna, Arena del Sole
incontro con l'autrice
conduce Lorenzo Donati
ERT | Arena del Sole
“Conversando di teatro. Ritratti. L’ora del libro”
a cura di Altre Velocità
È in preparazione presso Cue Press la pubblicazione di alcuni testi di Elena Bucci scritti per il teatro.
In occasione della presentazione di questa prossima uscita, Lorenzo Donati e l’autrice cominciano un ragionamento in pubblico intorno alla documentazione delle arti dal vivo partendo dalle particolari caratteristiche di queste drammaturgie nate sia da improvvisazione che da scrittura a tavolino e che partecipano di molti linguaggi della scena: come si può annotare il passaggio dalla complessità della scrittura scenica alla scrittura in bidimensione? Quando e come si può fermare in versione definitiva un testo che cambia di replica in replica, adattandosi agli spazi e al passare del tempo sul corpo dell’attore autore?
Sono domande antiche e nuove che allargano lo sguardo sia al passato - risvegliando la curiosità intorno all’attendibilità di canovacci, testi di teatro, partiture musicali tramandate nel tempo - sia al futuro, con il suo compito di conservare e tramandare un immenso patrimonio di dati attraverso supporti dei quali ancora non si sa garantire la solidità.
Nello specifico, si ragiona attorno ad alcune recenti produzioni dell'autrice e della compagnia Le Belle Bandiere, toccando temi e problemi al centro del “metodo” di Elena Bucci: l'autobiografia (In canto e in veglia), la ricerca sui materiali storici (Colloqui con la Cattiva Dea - piccole storie dalla Grande Guerra), la musica e l'improvvisazione (Barnum), il lavoro attorno a biografie di artiste realmente esistite (Non sentire il male - dedicato a Eleonora Duse, Bimba - inseguendo Laura Betti), l'attenzione alle corrispondenze, alle testimonianze, agli scritti “minori” (da Chopin a Wagner a Cechov con il recente Svenimenti, visto anche all'Arena del Sole).
In occasione della presentazione di questa prossima uscita, Lorenzo Donati e l’autrice cominciano un ragionamento in pubblico intorno alla documentazione delle arti dal vivo partendo dalle particolari caratteristiche di queste drammaturgie nate sia da improvvisazione che da scrittura a tavolino e che partecipano di molti linguaggi della scena: come si può annotare il passaggio dalla complessità della scrittura scenica alla scrittura in bidimensione? Quando e come si può fermare in versione definitiva un testo che cambia di replica in replica, adattandosi agli spazi e al passare del tempo sul corpo dell’attore autore?
Sono domande antiche e nuove che allargano lo sguardo sia al passato - risvegliando la curiosità intorno all’attendibilità di canovacci, testi di teatro, partiture musicali tramandate nel tempo - sia al futuro, con il suo compito di conservare e tramandare un immenso patrimonio di dati attraverso supporti dei quali ancora non si sa garantire la solidità.
Nello specifico, si ragiona attorno ad alcune recenti produzioni dell'autrice e della compagnia Le Belle Bandiere, toccando temi e problemi al centro del “metodo” di Elena Bucci: l'autobiografia (In canto e in veglia), la ricerca sui materiali storici (Colloqui con la Cattiva Dea - piccole storie dalla Grande Guerra), la musica e l'improvvisazione (Barnum), il lavoro attorno a biografie di artiste realmente esistite (Non sentire il male - dedicato a Eleonora Duse, Bimba - inseguendo Laura Betti), l'attenzione alle corrispondenze, alle testimonianze, agli scritti “minori” (da Chopin a Wagner a Cechov con il recente Svenimenti, visto anche all'Arena del Sole).