di e con Elena Bucci
musiche originali dal vivo alla fisarmonica di Simone Zanchini - drammaturgia del suono e registrazioni di Raffaele Bassetti - cura Nicoletta Fabbri
nell'ambito del progetto "GLORIA A VOI, SOLDATI DEL GRAPPA - all'alba in Cima Grappa"
Sacrario Militare di Cima Grappa (TV) - 20 settembre 2015
ore 6 ritrovo, ore 6.30 inizio spettacolo
Per cercare di rivivere il mito, comprendere i misteri della storia e
guarire le ferite lasciate dalle guerre e dalle follie umane i nostri
antenati ricorrevano al teatro, cercando con cura i luoghi della natura
dove luce e bellezza aiutassero il magico processo della catarsi e la
trasformazione collettiva del dolore in conoscenza.
Così facciamo noi, scegliendo il delicato momento di passaggio tra buio e luce, il dispiegarsi dell'effetto speciale che il sole ci regala ogni giorno ma che spesso non cogliamo e affrontando un vero e proprio viaggio per raggiungere la cima, il silenzio, la lontananza.
In questo teatro naturale provo a rievocare in una forma nuova le voci e le storie di alcuni dei molti che furono travolti dalla violenza della prima guerra mondiale e che, spesso senza capire, si trovarono a fronteggiare eventi nuovi e tremendi con tutta la loro voglia di vivere e di reagire all'orrore.
La musica di Simone Zanchini trasforma le testimonianze, i racconti, le storie in canti e ballate che le avvicinano al mito e si aggiungono al grande libro della storia di tutti.
Confido che il silenzio, l'ora e il luogo, nel quale il sacrario è un invito a non ripetere la catena delle reciproche offese, mi facciano sentire con più forza le voci che ho scelto tra il coro di quelle conosciute e l'eco di quelle nuove che si affacciano su questo nuovo palcoscenico, luogo di trasmissione e dialogo tra vivi e morti.
Così facciamo noi, scegliendo il delicato momento di passaggio tra buio e luce, il dispiegarsi dell'effetto speciale che il sole ci regala ogni giorno ma che spesso non cogliamo e affrontando un vero e proprio viaggio per raggiungere la cima, il silenzio, la lontananza.
In questo teatro naturale provo a rievocare in una forma nuova le voci e le storie di alcuni dei molti che furono travolti dalla violenza della prima guerra mondiale e che, spesso senza capire, si trovarono a fronteggiare eventi nuovi e tremendi con tutta la loro voglia di vivere e di reagire all'orrore.
La musica di Simone Zanchini trasforma le testimonianze, i racconti, le storie in canti e ballate che le avvicinano al mito e si aggiungono al grande libro della storia di tutti.
Confido che il silenzio, l'ora e il luogo, nel quale il sacrario è un invito a non ripetere la catena delle reciproche offese, mi facciano sentire con più forza le voci che ho scelto tra il coro di quelle conosciute e l'eco di quelle nuove che si affacciano su questo nuovo palcoscenico, luogo di trasmissione e dialogo tra vivi e morti.