ZIRUDÈLA PAR QUATAR

elaborazione drammaturgica e montaggio Elena Bucci
scelta dei testi e interpretazione Elena Bucci, Nicoletta Fabbri, Daniela Piccari
drammaturgia sonora Raffaele Bassetti
prose e poesie di Raffaello Baldini, Nino Pedretti, Giuliana Rocchi
dai testi “La Nàiva Furistír Ciacri”, “Ad Nòta” di R. Baldini, “Al vòusi”, “Te fugh de mi paéis”, “La chèsa de témp” di N. Pedretti, “La vóita d'una dòna”, “La Madòna di Garzéun” di G. Rocchi
frammenti da “Terra mater matrigna” di Elena Bucci
musiche di Raffaele Bassetti, Emmanuele Gattuso, Christian Ravaglioli
le canzoni cantate da Daniela Piccari sono poesie musicate da Andrea Alessi (“Voci. Tre grandi poeti in musica”) e Thomas Clausen
produzione Le belle bandiere

ascolto

Quando sono stata invitata a realizzare questo podcast, avevo appena scritto uno spettacolo dedicato al mio rapporto con il dialetto. Era perfetto. Eppure no. Ho una vera passione per gli incontri, per gli incroci di vite e strade diverse, anche se, come in questo caso, costano più fatica e più lavoro. In questo tempo frettoloso mi paiono ancora più preziosi. Così, ho scelto un’altra via. Conosco, stimo e collaboro da tempo con Daniela Piccari e Nicoletta Fabbri e condivido con loro la passione per le scrittrici e gli scrittori di Romagna e per questa terra aperta e misteriosa, legata all’antico e sempre proiettata verso il nuovo. Raffaele Bassetti, con il suo sapiente e profondo ascolto sa creare drammaturgie sonore dagli infiniti echi. Li ho invitati a partecipare e a cercare materiali che vertessero sui temi delle mutazioni delle culture nel tempo, sulla morte, sulla fine del mondo che pareva impossibile e ora pare imminente, sul valore del dialetto come tesoro di suoni e di memoria che ci connette con chi è vissuto prima di noi, riportandocene la voce, i gesti, le storie, restituendoci la visione dei luoghi. Abbiamo cercato di ritrovare uno sguardo limpido, affettuoso e spietato su quanto ci circonda. La nostalgia può generare una rivoluzione? Sappiamo riconoscere la bellezza? Ci siamo ritrovati a provare nella ex scuola di Fossolo sperduta tra le campagne che è diventata la casa di tanti. Meravigliata dalla ricchezza e dalla bellezza dei contributi di Daniela, Nicoletta e Raffaele, con il loro aiuto ho cercato un disegno tra loro e ho scritto i brani per collegarli, mentre Raffaele creava un mondo sonoro di emozioni. Il 2 novembre siamo partiti alla volta di Riccione per registrare Zirudèla par quatar. Cominciavamo a capire di avere realizzato uno spettacolo nuovo. I posti di mare fuori stagione sono ovattati, sottovoce e suggeriscono storie e saluti. Eravamo come in gita, proprio nei giorni dedicati ai santi e ai morti. Siamo stati accolti con cura nel nido dello studio di registrazione, abbiamo posizionato microfoni e leggii e siamo partiti, senza un’interruzione, come fossimo dal vivo. Eravamo dal vivo. Buona la prima.