regia Elena Bucci, con la collaborazione di Marco Sgrosso
disegno
luci Loredana Oddone - drammaturgia e cura del suono Raffaele Bassetti -
spazio scenico Elena Bucci - assistente all'allestimento Nicoletta
Fabbri - macchinismo Enrico Berini - collaborazione ai costumi Marta
Benini - realizzazione Manuela Monti - aiuto all'allestimento Valerio
Pietrovita - foto di scena Umberto Favretto, Marco Caselli Nirmal
produzione CTB Centro Teatrale Bresciano - collaborazione artistica Le belle bandiere
debutto: 11 aprile 2018, Teatro Sociale, Brescia
___
“Ottocento”
è un esperimento particolare nel corso del lungo e felice viaggio che
stiamo compiendo con il Centro Teatrale Bresciano, una sorta di invito
al pubblico a condividere un lavoro ‘in divenire’, sbirciando nel
laboratorio di visioni, di drammaturgie, di passioni e di suggestioni
che risveglia in noi la magica parola ‘Ottocento’. Si tratta a tutti gli
effetti di uno spettacolo, che nasce da un appassionato esperimento di
elaborazione drammaturgica e sfocia in una scrittura scenica originale
offerta allo sguardo dello spettatore nella sua natura più duttile, con
la volontà di cogliere le sottili sfumature della relazione tra la
nostra arte, anacronistica eppure così contemporanea, e la sensibilità
del tempo presente.
Ci siamo immersi, con l’intento di perderci, in un secolo ricco di
fascino, di eventi e di mutamenti, di indimenticabili grandi romanzi e
di personaggi divenuti mitici, di lotte per il progresso, per la libertà
e per l'emancipazione ma anche di crudeli repressioni e obblighi
feroci, un tempo di innovazioni e di scoperte, di rivoluzioni artistiche
e culturali, di grandi storie e grandi ideali, di biografie avventurose
segnate da molti viaggi e tanti mestieri, un secolo le cui
contraddizioni emanano un fascino talmente potente da nutrire ancora
pienamente il nostro presente. E ci siamo domandati con gioia curiosa:
quanto scopriremo di nuovo viaggiando con la macchina del tempo che è il
teatro?
Immaginiamo un'ideale assemblea nella quale si trovano vicini, per
visioni, istanze, aperture e ribellioni, artisti che - in paesi lontani e
con diversi talenti – hanno sperimentato modi nuovi di raccontare
l’uomo e il mondo. Sentiamo echeggiare i nostri passi sospesi in un
immaginario palazzo, in apparenza abbandonato ma che via via si anima di
voci e presenze illustri. Ed ecco che accanto alla preziosa intimità
della poesia veggente e misconosciuta in vita di Emily Dickinson e di
Emily Brontë possiamo cogliere l’inquietante fruscio del mondo gotico
evocato da Poe e da Mary Shelley o quello delle sete velenose delle
sconquassate dame incipriate disegnate da Baudelaire. Scivoliamo dalla
limpidezza cristallina dei racconti di Čechov ai tormentati ritratti
tratteggiati da Dostoevskji e da Tolstoj, con i loro eroi ed eroine dal
tragico destino; dalla spietata ma necessaria affermazione di nuovi
equilibri suggeriti da Ibsen al decadente affresco parigino di Dumas
figlio che, sposato alla musica di Verdi, ci porta a Traviata; dalla
fredda denuncia civile di Victor Hugo al toccante affresco umano e
sociale dei Buddenbrook di Thomas Mann, dai nuovi astri teatrali
del Risorgimento italiano al surrealismo di spudorati nasi russi che
fuggono dai volti per viaggiare in carrozza.
In questa folle e variegata galleria, ben più affollata di quanto si
riesca a dire, abbiamo cercato di rileggere e di rivivere quella
capacità di dipingere, musicare e narrare che rende uniche e preziose le
vite di tutti.
percorso drammaturgico estratti rassegna stampa servizio TeleTutto