conto aperto tra la marchesa di Merteuil e il visconte di Valmont
ovvero lettere raccolte tra un gruppo di persone e pubblicate a scopo d'istruirne alcune altre
dal romanzo di Choderlos de Laclos
regia e drammaturgia Elena Bucci e Marco Sgrosso
con Elena Bucci, Marco Sgrosso, Marika Pugliatti, Gianni Farina e con Carluccio Rossi
luci
Loredana Oddone - suono Nico Carrieri - immagini ed elementi scenici
Carluccio Rossi - costumi Ursula Patzak - interventi musicali Koro
Izutegui
Le belle bandiere in collaborazione con AMAT e Comune di Urbino
debutto: 18 novembre 1998, Teatro Sanzio, Urbino
___
Apparve allora un libro, il quale suscitò una straordinaria
impressione nel pubblico, un libro che mise il suo autore tra il biasimo
e la lode... lo collocò fra i migliori scrittori e coloro che dell'arte
di scrivere hanno fatto un uso funesto... un libro infine che ogni
donna confessò di aver letto, mentre ciascun uomo avrebbe dovuto
deplorarlo... e che meritava d'esser dato alle fiamme per mano del boia,
sebbene fosse degno di figurare fra i classici... Credo di aver
nominato Les Liaisons dangereuses. (Alexandre de Tilly, paggio di Maria Antonietta e suicida per aver barato al gioco a Bruxelles)
Pensiamo sia nostro dovere avvertire il pubblico che non garantiamo
l'autenticità della raccolta di queste lettere, e abbiamo anzi forti
motivi per credere che si tratti di un romanzo, poichè i suoi personaggi
sono così corrotti che impossibile supporre che siano vissuti nel
nostro secolo; in questo secolo di filosofia, dove i lumi hanno reso
tutti gli uomini probi e tutte le donne modeste e riservate. Il nostro
parere è, quindi, che le vicende narrate non siano potute accadere che
in altri luoghi e in altri tempi. (Choderlos de Laclos, dalla falsa avvertenza dell'Editore)
E
siamo già dentro un gioco di specchi, falsari e finte chiavi, dove
balenano verità sempre diverse, velate e disvelate dalle armi
dell'intelligenza e dell'ironia più amara...
È davvero una pericolosissima tentazione, affrontare il romanzo
epistolare di Laclos. Attraverso le finte lettere di personaggi
affascinanti e crudeli, fidenti ed amorosi, ma soprattutto
clamorosamente teatrali, si snoda l'abile strategia che rivela la
matematica spietata dei rapporti e il mutevole duello tra vittima e
carnefice, per arrivare, come in un meccanismo ad orologeria, alla
grande esplosione finale, quando gli specchi riflettono soltanto
solitudine e vuoto. Quel che resta tra i rottami del gioco delle
apparenze acquista una preziosità inafferrabile e il palcoscenico
fatiscente dell'anno 1782 diventa vertiginosamente vicino, teatro di
relazioni quotidianamente subite ed inflitte.
Valmont – Che? Recitiamo ancora?
Merteuil – Recitare? Che altro si può fare?
(Heiner Muller, Quartett)
Tourvel, Cecile e Danceny immolati, succhiati, svuotati.
Sacrificio dei sentimenti e clonazione di ridicoli replicanti, tanto per ammazzare il tempo!
Un maggiordomo testimone dei segreti e delle esecuzioni.
Ma qualcosa sfugge alle strategie. Tourvel risveglia un sentimento dimenticato.
L'ingranaggio si inceppa, gli specchi rimandano immagini inattese e si spezza il legame tra i complici.
La mossa finale è sbagliata e il conto tra vincitori e vinti resta aperto.