un movimento
estate 2006
Le belle bandiere
Il sonno e il dormiveglia, spesso
bollati come perdita di tempo, in altre culture e in altri tempi
hanno rappresentato momenti di grande rigenerazione. Quasi per
paradosso, rispetto ai valori della nostra quotidianità, mettiamo al
centro del lavoro suggestioni, gesti, stati e testi ispirati alla
perdita di coscienza per creare visioni che, pur affondando nella
realtà, nella memoria e nei luoghi abituali, abbiano il potere di
trasformarli.
Il sonno è un segno: è ciò che ci
permette di sognare e rinascere ogni giorno, ma che può trasformarsi
in potente anestetico, è ciò che ci separa in miliardi di
solitudini ma che ci rende tutti uguali ed indifesi, un abbandono, un
memento mori, ma anche una via per viaggiare avanti e indietro nel
tempo, dialogare con gli assenti e ricordare le aperture e la
sapienza dell’infanzia, quando l’atto della creazione può essere
naturale come il respiro o l’invenzione di parole nuove.
Può essere anche l’estremo strumento
di protezione e resistenza, per prepararsi al mutamento.
Immaginiamo allestimenti ed accadimenti
diversi nei luoghi di appartenenza delle compagnie e di singoli,
supportati di volta in volta, per come sarà facile e possibile,
dagli aiuti di tutti gli altri. Immaginiamo un clima che aiuti la
creazione e il godimento dell’arte – ma si può parlare d’arte?
e come? – ascoltando lo spirito dei luoghi e le ispirazioni delle
persone. Immaginiamo di disegnare una mappa di carta e una mappa
fisica, segnata dalle installazioni luminose di Claudio Ballestracci.
2006 annozero: ma dove li trovano i
soldi?
Dove trovare i soldi in poco tempo,
come organizzare una macchina complessa senza mortificarla per
mancanza di risorse? come si fa a mettere nel congelatore una spinta
autentica e sincera?
Come si fa a valorizzarla con poco o
niente, senza approfittare ancora una volta della generosità degli
individui?
A questo, facendo, pensando, giocando,
cerchiamo risposte attraverso l’agire.