regia Roberto Latini
con Elena Bucci, Roberto Latini, Marco Manchisi, Savino Paparella, Francesco Pennacchia, Stella Piccioni/Lucia Marinsalta, Marco Sgrosso, Marco Vergani
luci Max Mugnai - scene Marco Rossi - musiche Gianluca Misiti - costumi Gianluca Sbicca
Piccolo Teatro di Milano - Teatro d’Europa
debutto: 20 febbraio 2018, Piccolo Teatro Grassi, Milano
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«Questa, ch’io intitolo Il teatro comico, piuttosto
che una Commedia, prefazione può dirsi alle mie Commedie». Così Carlo
Goldoni si rivolge ai lettori nella premessa all’edizione a stampa del
testo teatrale che rappresenta il punto di svolta di tutta la sua opera.
Il teatro comico di Carlo Goldoni è la nuova produzione del Piccolo diretta da Roberto Latini. «Alla metà del Settecento – spiega il regista – Goldoni scrive una commedia che parla di teatro. È una cosa che ha il sapore di Pirandello quasi due secoli prima, sembra avere a che fare con il Novecento e con la sua capacità di riflettere su se stesso, da Artaud in poi, passando per Pirandello, Beckett, Pinter, Ionesco, Müller… Non è teatro nel teatro, è la coscienza del teatro».
È il 1750, Goldoni ha quarantatré anni e vuole abbandonare gli stereotipi della commedia dell’arte per esplorare un territorio nuovo. Desidera che il pubblico gli sia complice in questa avventura, destinata – e non si sbagliava – a gettare le basi del teatro moderno. Così nel Teatro comico mette in atto l’astuzia teatrale di raccontare la riforma che ha in mente facendola recitare ai suoi attori: in un teatro, una compagnia sta provando la farsa Il padre rivale del figlio; ci sono le maschere – Pantalone, Brighella, il Dottore, Arlecchino – gli attori che interpretano le amorose e gli amorosi; c’è un capocomico, Orazio, che vuole convincerli ad abbandonare la tradizione dell’improvvisazione per imparare a studiare, a “pensare” e a sostenere il personaggio a partire da un testo scritto. «Goldoni demolisce e rifonda il teatro italiano avendo la sensibilità di farlo attraverso un meccanismo, una macchina, intrinseci al teatro stesso – continua Latini –. Ci sono classici che credo vadano esplorati in questo nostro tempo. Ci sono messe in scena di classici, che a loro volta sono diventate patrimonio culturale nazionale. Così, al Piccolo, avere in cartellone nella stessa stagione l’Arlecchino di Strehler e Il teatro comico può essere un modo per aggiungere qualcosa all’autore che ha preso il passato per andare avanti, che ha fatto scaturire una rivoluzione da dentro il meccanismo stesso del teatro».
Il teatro comico di Carlo Goldoni è la nuova produzione del Piccolo diretta da Roberto Latini. «Alla metà del Settecento – spiega il regista – Goldoni scrive una commedia che parla di teatro. È una cosa che ha il sapore di Pirandello quasi due secoli prima, sembra avere a che fare con il Novecento e con la sua capacità di riflettere su se stesso, da Artaud in poi, passando per Pirandello, Beckett, Pinter, Ionesco, Müller… Non è teatro nel teatro, è la coscienza del teatro».
È il 1750, Goldoni ha quarantatré anni e vuole abbandonare gli stereotipi della commedia dell’arte per esplorare un territorio nuovo. Desidera che il pubblico gli sia complice in questa avventura, destinata – e non si sbagliava – a gettare le basi del teatro moderno. Così nel Teatro comico mette in atto l’astuzia teatrale di raccontare la riforma che ha in mente facendola recitare ai suoi attori: in un teatro, una compagnia sta provando la farsa Il padre rivale del figlio; ci sono le maschere – Pantalone, Brighella, il Dottore, Arlecchino – gli attori che interpretano le amorose e gli amorosi; c’è un capocomico, Orazio, che vuole convincerli ad abbandonare la tradizione dell’improvvisazione per imparare a studiare, a “pensare” e a sostenere il personaggio a partire da un testo scritto. «Goldoni demolisce e rifonda il teatro italiano avendo la sensibilità di farlo attraverso un meccanismo, una macchina, intrinseci al teatro stesso – continua Latini –. Ci sono classici che credo vadano esplorati in questo nostro tempo. Ci sono messe in scena di classici, che a loro volta sono diventate patrimonio culturale nazionale. Così, al Piccolo, avere in cartellone nella stessa stagione l’Arlecchino di Strehler e Il teatro comico può essere un modo per aggiungere qualcosa all’autore che ha preso il passato per andare avanti, che ha fatto scaturire una rivoluzione da dentro il meccanismo stesso del teatro».
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