Elena Bucci - Corso di Alta Formazione "Poesia della Scena", Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro, 2025/26
Vorrei
 creare le condizioni perché ognuno possa scrivere in scena la propria 
pagina e diventare un copione vivente che immagazzina e trasforma. Si 
può scrivere con suono, parola, gesto, luce, spazio, musica, silenzio, 
immobilità. Si può scrivere di tutto, anche dei misteri che non hanno 
parole.
 Non è necessario sentirsi o essere scrittori, anche interpretare è una scrittura in scena sempre diversa.
 Il teatro mi è sempre sembrato un luogo dove i confini tra le arti, le 
persone, le età, le idee politiche, le etnie, i generi, i censi, le 
culture possono confondersi, mutare. Dove respiro. È un altrove che vive
 dentro la vita quotidiana dove cerco la nostra natura più antica e 
vera, dove non si sa dove comincia il canto e finisce il parlato, dove 
finisce il gesto e comincia la danza, dove si incrociano scrittura, 
improvvisazione, interpretazione, dove si mescolano memoria, realtà e 
invenzione. È ritmo, salto nel vuoto. È una salvezza, un’oasi, una 
stanza di specchi dove la crudeltà o la grazia colpiscono 
all’improvviso, perché si riveli il passo successivo.
 In teatro mi 
sembra sempre di essere nuova, all’inizio, ma mentre lavoro mi accorgo 
che le esperienze attraversate mi rendono più dolce la strada verso 
qualcosa che brilla, più semplice l’atto di consegnare ad altri gli 
strumenti che maestri e maestre affidarono un tempo a me. Mi sento con 
piacere un tramite.
Ogni volta che 
incontro un gruppo di allieve e allievi o di attrici e attori mi accorgo
 che faccio sempre le stesse cose, eppure mi stupisco perché non sono 
mai le stesse.
 La differenza si crea a partire dalla natura delle 
persone e dai miracoli che combina il teatro quando ne illumina orrori e
 bellezze, materiali tutti preziosi.
 Il teatro lascia fiorire le 
persone, ma bisogna stare attenti al clima, alle reazioni, agli eventi 
imprevisti: pioggia e tempesta, calore e sole.
 Quindi continuo la tradizione della mia famiglia. Sono una contadina.
 Faccio sempre le stesse cose, ma ogni pianta fiorisce e matura a modo suo. 
 Siamo tutti diversi eppure mi stupisco di quanto ci somigliamo. Ci 
somigliamo, ma mi stupisco di quanti talenti diversi mi circondano.
 E ogni volta che arriva nel mondo un artista è una festa.