da un'idea di Elena Bucci
ispirata ai libri ‘Il teatro all’antica italiana’ di Sergio Tofano detto Sto e ‘Antologia del grande attore’ di Vito Pandolfi e a biografie di gente di teatro
elaborazione drammaturgica e interpretazione Elena Bucci e Marco Sgrosso
drammaturgia del suono Raffaele Bassetti - assistente al progetto Nicoletta Fabbri
produzione Le belle bandiere
debutto: 17 luglio 2020, Parco Bucci, Russi (RA)
Com’era il teatro prima della televisione e del cinema? Come viveva la gente di teatro?
Come erano strutturate le compagnie? E come erano i teatri, e il pubblico?
Come erano scandite le relazioni e il tempo nel mondo del teatro all’antica italiana?
Senza
paura di apparire nostalgici, diamo spazio alla nostra curiosità verso
un teatro del passato che mostra ancora intatta la sua sovversiva
vitalità. Ci aggiriamo in un teatro addormentato che assomiglia molto a
quello, chiuso da decenni, di un paese di Romagna: lo stesso che
attraverso tanto appassionato lavoro e con l’aiuto di cittadini di ogni
età e credo politico, istituzioni, associazioni e banche, abbiamo
contribuito a riaprire al pubblico. Come canta Paolo Conte, ‘anticamente
era l’idea di un teatro in mezzo al grano come una bevanda sotto il
sole’.
Tra quinte impolverate e sipari cadenti, tra fari spenti e
nidi di uccelli, tra schermi cinematografici disarcionati e leggii
d’orchestra abbandonati, rilucono coloro che furono, i suggeritori, i
trovarobe, gli attori, i guitti, i capocomici, le primedonne, le
cantanti, i brillanti, i portaceste, le balie.
Andiamo ad ascoltare i fantasmi che dal passato ci parlano del futuro.
L’affascinante
libro di Sergio Tofano, che fa da guida a questa lettura, ci trasporta
nel teatro di ieri, così vicino eppure lontanissimo, mentre gli
affascinanti ritratti biografici raccolti da Vito Pandolfi ci
restituiscono l’abnegazione, la passione, gli ideali e le battaglie di
grandi attrici e attori di un passato non così lontano, che di
quest’arte avevano fatto un valore essenziale nella loro esistenza.
Il
teatro è un cuore pulsante della società e assai vitale è lo spirito di
quella comunità nomade e girovaga, cialtrona e appassionata, poetica,
comica, tragica, formata dai teatranti di quell’epoca grandiosa solo
apparentemente ormai finita.
L’arte degli attori, scivolata nel
divertente e straziante varietà e approdata al grande cinema italiano
esploso nel dopoguerra, non ha mai abbandonato la culla del teatro,
anche se i tempi lo hanno reso più elitario e riservato. Sergio Tofano -
attore, scrittore, disegnatore per grandi e per bambini - ci sa
condurre per mano tra camerini, palcoscenici, alberghi, ci fa incontrare
primi attori, mattatori, primedonne, generici, portaceste, suggeritori.
Entriamo con lui, ridendo e sospirando di sottile nostalgia, in un
mondo dove il legame tra il pubblico e la gente di teatro è fortissimo e
necessario, dove sono illuminate le sue più antiche radici. E
nonostante la corsa veloce del nostro tempo, nonostante il suo mormorio e
i suoi silenzi siano spesso sovrastati dalle urla, basta guardare sotto
la superficie delle cose per ritrovare intatta, come allora, la potenza
del teatro, che trasforma e rivela. Basta soltanto creare le condizioni
per lasciarla vivere e respirare, perché anche chi non la conosce la
possa incontrare.