Yunus

Oggi, 18 aprile, mi sveglio pensando a quanto è bello capire che non posso fidarmi più di quello che si dice, che si scrive: in questo momento tutto è nuovo e tutto va ripensato, ritrovato, rivissuto. Le strategie demagogiche e le ottuse o consapevoli difese dei privilegi corrono a vuoto. Penso quanto è bello scoprire di quante cose non ho bisogno, di quante in realtà ne ho, come fa presto il pianeta a ripulirsi di noi, almeno in superficie, quanto sia falso che ormai sia impossibile invertire la rotta di un’economia suicida.
Nel dolore, nella paura, nell’incertezza estrema del futuro – noi in fondo siamo stati tra i primi ad essere lasciati a casa – vivo la speranza di poter contribuire a cambiare tutto quanto mi sembrava assurdo e prepotente, impossibile da affrontare. Questo articolo mi viene incontro a braccia aperte. Grazie.