Ieri, 10 ottobre, Nicoletta Fabbri è
stata la prima testimone dell’energia del vivo archivio
rappresentato dalle persone.
Delicata e forte, sospesa tra italiano e dialetto, tra scrittura originale, testi di Annalisa Teodorani e memoria del grande poeta Raffaello Baldini – uno dei protagonisti del mitico ‘circolo del giudizio’ di Santarcangelo - ci ha raccontato emozionanti e divertenti storie di donne nelle quali abbiamo potuto riconoscere le nostre madri, nonne, sorelle, figlie, amiche e noi stessi.
Delicata e forte, sospesa tra italiano e dialetto, tra scrittura originale, testi di Annalisa Teodorani e memoria del grande poeta Raffaello Baldini – uno dei protagonisti del mitico ‘circolo del giudizio’ di Santarcangelo - ci ha raccontato emozionanti e divertenti storie di donne nelle quali abbiamo potuto riconoscere le nostre madri, nonne, sorelle, figlie, amiche e noi stessi.
Ringraziamo gli amici e fratelli di
Santarcangelo, Pier Paolo Paolizzi e Stefano Bisulli, che da anni
incrociano e dividono gran parte del nostro cammino, lavorando,
sostenendo, aiutando, sempre con leggerezza e grande gusto per la
vita.
Ringraziamo tutti coloro che sono
approdati alla Sala dedicata al grande amico Pier Franco Ravaglia,
fotografo di tutti gli eventi fino ai primi anni 2000, e che hanno
reso perfetta questa serata.
Grazie anche a quelli che non c’erano
ma che speriamo ci saranno in futuro e a tutti coloro che rendono
possibile Archivio Vivo, all’Amministrazione Comunale di Russi e
alla Regione Emilia-Romagna.
Eravamo tutti piacevolmente
‘spettinati’ per l’emozione di ritrovarci e per la tempesta
delle riprese del documentario Archivio Vivo, realizzate anche il
giorno 10 stesso. È un’avventura imprevedibile che ci sta portando
a moltiplicare gli incontri, i ritratti, i paesaggi, alla ricerca di
un tempo ritrovato dai mille riflessi. Solo per questo abbiamo
dimenticato di aprire le bottiglie per il brindisi, omissione
imperdonabile che non si ripeterà mai più.