Sono stati assegnati i Premi della critica 2017. Il Premio Hystrio Anct, votato dalla redazione e dai collaboratori della rivista, è andato quest'anno a Elena Bucci.
Martedì 12 dicembre, presso il Teatro Argentina di Roma, Claudia Cannella, direttrice di Hystrio, consegna il Premio Hystrio Anct a Elena Bucci con la seguente motivazione:
«Per la sua capacità di vivere e intendere il teatro come rito condiviso, per la responsabilità che sempre assume nell'incarnare la parola poetica a Elena Bucci viene assegnato il Premio Hystrio-Anct. In lei è, infatti, assoluta la dedizione al teatro come missione di poesia, alfiera, con Marco Sgrosso e con le loro Belle Bandiere, di un vessillo interpretativo che porta al centro lo stemma anarchico di Leo de Berardinis.
Elena Bucci non è solo interprete, ma anche autrice e attrice di un fare teatro totale e totalizzante. È l'erede schietta delle grandi comiche dell'arte, a cominciare da Isabella Andreini, a cui dedica uno dei suoi lavori più intensi (La pazzia di Isabella), così come della grande tradizione novecentesca che la porta fino alla dolente Eleonora Duse di Non sentire il male. Ma, che si tratti di assumere i panni di Medea, oppure quelli delle donne ibseniane o cechoviane, o ancora di incarnare le inquietudini erotico-epistolari della Marchesa di Merteuil nelle Relazioni pericolose o le ossessioni feticiste di Vera in Prima della pensione di Bernhard, Elena Bucci sa mediare parole e racconti con una scrittura scenica "klimtiana" di austera e ispirata eleganza. Per questo suo stare in scena con profondo senso etico ed estetico a lei offriamo il nostro hystrionico riconoscimento per l'anno 2017.»
Arrivo nel cuore di Roma malandrina che mi sussurra tante storie, vestita con abiti che appartennero ad altri che hanno fatto quel che sono, e corro al Teatro Argentina dove trovo la mia gente, emozionata e appassionata. Sentiamo di tenere saldo un filo d’oro che vola verso il futuro. La difficoltà del presente ci fa di nuovo popolo. Grazie, o voi che ci guardate e che aiutate a guardare, grazie a Hystrio, per la libertà, per le capriole del pensiero, del cuore, delle visioni, grazie per questa motivazione che mi ha stupito per vastità e acume e che mi ha attraversato come una lama, rivelando legami e presenze che dal passato, con gioia, mi accompagnano qui per andare dove non so. È un momento di passaggio e trasformazione e Hystrio, Claudia, tutti i suoi, tutti coloro che con passione e competenza documentano la nostra arte che non resta, ci sono e mi fanno coraggio e danno forza, come hanno con puntualità telepatica già fatto in altri momenti. Ancora un grazie per la parola ‘anarchico’ legata a Leo e a me, legata al coro al quale apparteniamo, che non si ferma.
Nel mio grazie a chi ha voluto premiarmi, a chi c’era il 12 dicembre, in presenza o con il pensiero, c’è anche la gioia di vivere un momento nel quale incontri antichi e nuovi illuminano un’ampia tessitura che si perde lontano dove non vedo, ma dove voglio andare. Per questo mi pare che questo riconoscimento arrivi anche al coro del quale mi sento parte e al suo modo di vivere il teatro, mite, inquieto e tenace. Per noi che ci agitiamo per la nostra ora sulla scena, è dolce sentirsi guardati con benevolenza.
Grazie al teatro che può trasformarci, regine e re del nostro destino, qualsiasi esso sia.