nell’ambito del Festival “Di umanità, si tratta” VI ed.
Centro Teatrale Umbro, Gubbio - 18-22 luglio 2013
Uno stage di scrittura scenica nel quale si tratteranno questioni
tecniche e creative sull'arte dell'attore autore.
Pensiamo che l’arte in genere e l’arte teatrale in
particolare, debbano continuamente interrogarsi sul loro ruolo,
specialmente in un momento storico come questo nel quale i rapidi
mutamenti di ordine economico, culturale, etico ed etnico rischiano
di travolgere il senso stesso di parole come comunità, condivisione,
solidarietà, catarsi.
Il teatro rimane uno di pochi luoghi dove si
celebrano riti collettivi e nel quale ci si possa riconoscere in un
mito, inteso come racconto di sé, di un'epoca, di grandi eventi
simbolici, ma anche di vite sconosciute e di atti e fatti che non
sono narrati dalla storia ufficiale ma che sono la tessitura della
memoria di paesi e città.
Andremo a studiare sia i meccanismi della tragedia, attingendo
agli antichi testi greci come ai grandi affreschi contemporanei, sia
i meccanismi antichissimi della farsa e della comicità e le loro
declinazioni al presente. Questo richiamo ad un passato misterioso
dal quale sentiamo di provenire, ci permette di trovare un
immaginario comune sul quale innestare il linguaggio contemporaneo e
le inedite domande del presente.
Niente di nostalgico o filologico, ma molte domande su quanto si
sia perduto e quanto conquistato, sul diritto-dovere di essere
responsabili dell’estetica e dell’etica del tempo nel quale si
vive e intorno a una ricerca sul mito e sul rito che raccolga gli
esiti più diversi, bizzarri, liberi e autentici, mentre vediamo
dissolversi un patrimonio di cultura, diritti e riferimenti che
pensavamo di avere una volta per tutte acquisiti. Per dire questo
andiamo in cerca di una scrittura che partecipi di molti linguaggi e
che, pur comprensibile a tutti, possa ospitare anche sottigliezze e
libertà, azzardi e follie.