cinque giornate di lavoro e una prova aperta intorno all’arte e alla tecnica dell’attore autore
a cura di Elena Bucci
Attore è chi agisce, chi sceglie momento per momento, chi scrive
e riscrive, chi rischia, chi sbaglia, chi insegue l’autentico,
afferra e perde, cattura e lascia andare, attore è chi si espone,
chi sale sul palco, vivo davanti a vivi, per affrontare quel mostro
imprevedibile che tutti noi siamo quando diventiamo pubblico, chi
accetta di sparire per diventare emozione.
Quali sono gli strumenti del suo lavoro? Come trasformare se stessi in uno strumento?
E quanto somiglia l’arte del teatro all’arte della vita, e che
sogno infantile e tenero è quello di mettere ordine nelle passioni
attraverso la creazione di un universo sul palco nel quale ci si
possa specchiare, perdersi e ritrovarsi attraverso la tecnica,
l’estro creativo e l’emozione?
Di quanti linguaggi è fatta la scrittura sulla scena? in che modo
è solitaria o corale? come possiamo scrivere con il corpo, la voce,
la luce, lo spazio?
Come molti hanno detto prima di me, più ci si addentra in una
disciplina e più si comprende di non sapere. Questo non sapere pieno
di meraviglia, tutto intessuto di esperienze, incontri,
stratificazioni nel mio corpo di spettacoli e personaggi, è quello
che dividerò con voi.
Vorrei invitarvi a ricordare e immaginare l’arco della vita di
ognuno di noi, ma anche quello di personaggi della letteratura e del
teatro, oppure di creature mitiche o di personaggi famosi come una
serie di ‘numeri’ di un grande circo ‘Barnum’, nel quale
tentiamo, cadiamo, ci rialziamo, ci comprendiamo, ritentiamo e,
osservandoci l’un l’altro, ci raccontiamo, tra prove di abilità,
salti nel vuoto, giochi di prestigio, equilibrismi e clownerie. Tutti
elementi che possiamo isolare, studiare, scrivere e riscrivere,
interpretare, raccontare, cantare. Tutti materiali viventi che
diventano scrittura, personaggio e mito.
Saremo per qualche giorno una compagnia girovaga di comici
dell’arte, capaci di improvvisare, cantare, ballare, inventare,
leali e cialtroni. CREATURE.
Ascolterò, vi osserverò, cercherò, per quanto posso e so, di
individuare e sciogliere i blocchi di varia natura che stanno tra voi
e l’espressione dell’atto artistico.
Per questo scopo metto a disposizione tutti gli strumenti d’arte
e tecnica che nel tempo ho imparato ad usare e a lucidare e lo
strumento che io stessa sono diventata.
I materiali documentari audio-video
È prevista, se questo non disturberà nessuno e in tempi precisi
da stabilirsi, la partecipazione di una persona che riprenda e
registri alcuni passaggi del laboratorio, della prova aperta e di
fasi intermedie di conoscenza e preparazione del lavoro stesso, sia
per realizzare un materiale documentario di questa esperienza, sia
per raccogliere materiali audio all’interno del laboratorio e fuori
che contribuiscano a creare la drammaturgia sonora della prova
aperta. Questi materiali costituirebbero la base sia per la
realizzazione di un documento video che per la costruizione di una
biblioteca sonora.
La prova aperta
La prova aperta sarà l’ultimo salto necessario per una
trasformazione che diventi racconto anche per chi vorrà ascoltare.
Diventerà ancora più evidente quanto ogni elemento della macchina
teatro sia drammaturgia e ogni scelta tecnica sia parte del racconto,
dalla luce al suono, dalle dimensioni del luogo all’energia e alla
qualità del nostro agire. Nello stesso tempo l’incontro con il
pubblico trasformerà in modo radicale la nostra ipotesi di dialogo,
mettendoci di fronte all’imprevedibile partecipazione di chi ci
troveremo davanti. Ascolto ed elasticità determineranno la qualità
di un discorso inedito.
Qualche elemento di tecnica
- esercizi di respirazione e rilassamento: l’immaginazione è
respiro
- esercizi di voce: la vera voce, la voce imitata, il coro
- esercizi di improvvisazione fisica e verbale, individuale e
di gruppo: sorprese
- esercizi di invenzione di un personaggio e di un racconto: la
rete dei particolari
- esercizi di costruzione di una drammaturgia: la molteplicità dei linguaggi, i luoghi, la luce, i suoni
È utile un abbigliamento di base comodo ma non da palestra ed è opportuno avere una coperta o un tappetino sul quale sdraiarsi. Si consiglia di portare anche elementi di ‘costume’ e in particolare abbigliamento maschile per le donne e femminile per gli uomini. Carta, penna e un registratore possono servire a redarre un diario dell’esperienza che può diventare materiale per la drammaturgia e lo studio.
Collaborazioni
È gradito il coinvolgimento di artisti di altre discipline.