SALE

improvvisazioni sulla trasformazione del ricordo
di e con Elena Bucci

luci di Matteo Nanni - suono di Raffaele Bassetti - contributo alla composizione del suono Alessandro Saviozzi

debutto: 19 settembre 2009, Chiesa di San Gottardo, Asolo (TV)


 
Questo lavoro, nato per "Molti pensieri vogliono restare comete" (spettacolo realizzato nell'estate del 2009 a Bologna per ripensare a Leo de Berardinis), ha poi preso una diversa autonomia e si amplia e si articola di debutto in debutto, fondandosi sul rapporto tra l'improvvisazione dal vivo e la ricerca di una scrittura 'mista' nella quale, per inseguire la fuggevolezza della lingua della memoria e la ancor più fugace linea dell'utopia, cerco di uscire dalla linearità della lingua italiana per avventurarmi a tratti in lingue inventate dove il suono, la luce o il buio, il repertorio del teatro e quello della vita quotidiana possono convivere in un equilibrio sottile che non vuole delinearsi in un genere, ma che muta di momento in momento, proprio come il senso delle parole che non sappiamo più pronunciare.
Le domande di seguito, lungi dall'aspettare risposte, sono la griglia della mia improvvisazione.

lo so lo so, non bisogna voltarsi indietro, altrimenti si diventa statua di sale
e i maestri vanno salutati. Eppure: il disegno dei ricordi, che cambia ogni giorno, è un indice del futuro? la mappa alla quale si torna ogni volta per ripartire? È verso il silenzio, come scrive Leo de Berardinis, che si deve andare?
Di quale forza è strumento un attore? quanto trasparente? il teatro, qui ed ora, è dentro o fuori dai teatri?

non si può bluffare se c'è una civiltà teatrale,
ed il teatro è una grande forza civile,
il teatro toglie la vigliaccheria del vivere,
toglie la paura del diverso, dell'altro, dell'ignoto,
della vita, della morte
Leo de Berardinis