Memoria e mito

esercizi di improvvisazione creativa e di scrittura scenica


laboratorio guidato da Elena Bucci e Marco Sgrosso


C'è sempre qualcosa che ritorna e scompare a cui non saprei dare un nome. Questo stesso enigma, però, mi spinge fino in fondo alle cose, attraverso un teatro invisibile la cui natura non è indifferente.
 (Antonio Neiwiller)

Il teatro è uno di quei luoghi dove si celebrano ancora riti collettivi che trasformano: con l'aiuto complice dell'ascolto e dello sguardo degli altri possiamo avere ogni età, incarnare qualsiasi personaggio, avventurarci in diversi destini. Attraverso sogni, ricordi e invenzioni è possibile ritrovare eventi e personaggi 'mitici' di ognuno, reali o immaginari, presenti o dimenticati e si può crearne un racconto fatto di gesti, parole, silenzi, canto. Si riveleranno drammaturgie intense, scritte nel corpo dal passare della nostra stessa vita.
 (Elena Bucci)

Una notte di alcuni anni fa mi è capitato di svegliarmi all'improvviso e di comprendere con assoluta chiarezza un episodio importante, di cui non avevo coscienza, dell'esistenza di una persona a me molto cara. Ho capito allora che nel corpo e sulla pelle ci portiamo consapevolezze spesso ignote alla ragione. Ritrovarle è spesso una questione di 'ascolto', di sé e delle proprie origini. Così è anche il teatro, arte semplice e complessa, libera e rigorosa, che richiede poca, preziosa cosa: un uomo che fa e un altro che ascolta.
 (Marco Sgrosso)